Monumento ai Caduti di Verolavecchia

Il Monumento ai Caduti di Verolavecchia sito nel Parco della Rimembranza, venne messo a punto dallo scultore Luigi Contratti e realizzato però in concreto e finito (a quanto emerge dai documenti) da Bistolfi, si presume a causa della morte dello stesso Contratti, avvenuta nel 1923.
Nel 1928 sia il monumento che il parco delle Rimembranze risultano già edificati con inaugurazione ufficiale il 18 novembre 1928. Attorno alla statua furono posti 83 alberi, tanti quanti i caduti di Verolavecchia nella Prima guerra mondiale.
Si presume esista un documento denominato “In Memoriam”, pubblicato dal Comitato Pro Monumento ai Caduti di Verolavecchia in occasione dell’inaugurazione, dove si identifica la figura maschile presente nel gruppo scultoreo ne “Il Genio della stirpe nostra”. La scultura rappresenta un uomo alato in bronzo, munito di drappo, mentre sta emergendo dalla terra, pronto a sferrare un colpo di pugnale. Un’iconografia poco nota agli studiosi che si sono dedicati ai monumenti ai caduti della Grande Guerra. Ad un’attenta osservazione si nota anche, ai piedi della figura, un aratro, meglio visibile ai lati dell’opera, su cui l’uomo alato sembra appoggiarsi come per spiccare il volo. Quindi, tra le varie interpretazioni, la lama dell’aratro serve a lavorare la terra che dona frutti e sussistenza ed è a sua volta difesa da quella della spada.
Dal 1940, in Italia, molti dei monumenti in bronzo dedicati ai caduti scomparvero a causa del “Bronzo alla patria”, ossia la campagna di recupero di materiale metallico a scopi bellici.
Tra il 1941 e il 1942 il Comune di Verolavecchia e la locale Sezione Combattenti mossero un’istanza al Consiglio dei Ministri per salvare il monumento dalle requisizioni. Da Roma però arrivò l’ordine della fusione. Ad oggi non si sa cosa accadde, o quale motivazione venne mossa, certo è che la scultura “Il Genio della stirpe nostra” di Contratti restò – ed è ancora oggi- al suo posto.

Luogo

25029 Verolavecchia BS