La moja del lino di Verolavecchia

Poco lontana del cascinale di Scorzarolo, in direzione di sera, sorge in mezzo all’aperta campagna una struttura in mattoni a vista  una, a quanto sembra, delle meglio realizzate e conservate della pianura padana. Il grande vascone è in realtà la moja del lino: una vasca di forma rettangolare, una delle più grandi presenti nella zona e in quelle limitrofe, all’interno della quale si mettevano i fasci di lino in acqua per la fase della macerazione prima della battitura. Si presume che il lino arrivasse nella vasca già lavorato e con i semi spremuti già sottoposti alla spremitura per ricavare l’olio di lino. Una volta nei pressi della vasca i fasci venivano messi a macerare nell’acqua per quattro o cinque giorni e, successivamente, lavorati per ricavare stoffa ad uso quotidiano. La vicinanza del fiume evidenzia come la vasca fosse alimentata dall’acqua del fosso grazie a delle paratoie di entrata e di uscita dell’acqua stessa.

Luogo

25029 Verolavecchia BS